CAPAREZZA
Non c’ero mai stata ad un concerto di Caparezza. Non capisco un tubo di quel genere che fa lui, che poi è un bel misto, c’è l’HipHop, il Reggae, la Pizzica, il Rock, ha una band – davvero, non lo sapevo – insomma, mi sono lasciata affascinare dallo spettacolo dettato da una scenografia imponente, visual ironici e divertenti pupazzoni tanto buffi quanto significativi!
Non c’ho capito una Madonna di ciò che cantava per la stragrande maggioranza dei pezzi. Ricordo uno in particolare in cui faceva, in pratica, un escursus sui dischi della sua formazione. C’erano i brani di protesta etcetcetc…
Comunque il disco, Museica, pare tratti con arguzia del fondamentale dilemma tra arte e mercato dell’arte. Ho particolarmente apprezzato la sua live-art-performance sul palco.
Si, intendo che oltre a fare il suo mestiere sul palco, cioè la pop star, ha anche dipinto un quadro! Ho trovato che il messaggio fosse così diretto e disarmante da lasciare di sale tutti quelli che dicono “Io sono un artista e l’opera potrà valere milioni”. Avrei voluto che tutti i miei amici “artisti” fossero lì a guardare. A guardare un quadro dipinto a cazzo da una pop star sul palco di un suo concerto, che sarà uguale ad altri concerti, visto che si tratta di un tour apposta per quel disco, che farà altri quadri del cazzo, che potenzialmente, davvero potranno valere soldoni tra un po’ di tempo. Solo perchè dipinti da lui. E solo perchè li ha dipinti durante il Museica Tour. Ed è vero, è cosi che funziona. Non entreranno mai nei musei, ma nelle camere di quelli che, estratti a sorte dallo scontrino dei merchandising, se lo sono portati a casa, fieri, estremamente fieri, di averlo tra le mani. Poi lo metteranno su eBay e ci guadagneranno qualcosa! Quadretti che alla critica passeranno totalmente inosservati. Ma avranno un valore simbolico tra tutti, tutti i suoi fans, che nel 2034 ricorderanno di quando era uscito Museica e di come lui aveva trattato la regia di quello spettacolo.
E Caparezza ha detto “…Qualcuno se lo dovrà portare a casa… Io no di certo… Perchè? Perchè non me lo posso permettere!”. Probabilmente questo verrà letto solo come introduzione al pezzo che avrebbe poi suonato…. Invece io lo voglio leggere proprio nell’ottica del concetto che sopra ho descritto. Romantica? Vabbè…
Comunque alla fine della fiera (della Musica), penso che un giorno ci tornerò ad un concerto di Caparezza. Perchè se è vero che ogni tour è diverso per spettacolarità sul palco, non vorrei perdermi un’ altra provocazione!
Inoltre, se hai voglia di leggere qualcosa in più relativamente alla musica in sè, senza elucubrazione che ne prescindono, Hobe ha descritto il concerto su instart.info, non so chi sia, ma credo lo conosca bene, mr. Caparezza.
Qui sotto, invece la gallery.